Dark Patternsl termine Dark Pattern, creato da Harry Brignull nel 2010, designer londinese di UX, è stato definito in questo modo: “I dark pattern sono modelli di design utilizzati nei siti web e nelle app per indurre gli utenti ad agire contro il proprio reale interesse, ad esempio spingendoli a comprare servizi o beni non desiderati o sottoscrivere abbonamenti non voluti” Egli ha raccolto sul suo sito darkpatterns.org una serie di esempi di dark pattern, classificandoli in diverse categorie. All'interno del sito troviamo la sezione Hall Of Shame, nella quale ci sono diverse segnalazioni, effettuate dagli utenti tramite Twitter, di siti web che utilizzano uno o più tipi di dark pattern. É presente anche la sezione Types of Dark Pattern in cui è mostrata la tassonomia ideata da Brignull, caratterizzata da una classificazione dei dark pattern in 12 categorie. Con l'avanzare degli anni, un numero sempre maggiore di studi ha ampliato la tassonomia creata da Brignull in maniera più sistematica, migliorando la comprensione dei dark pattern. Esistono quindi varie tassonomie di Dark Pattern, qui descriviamo la più recente, ovvero quella definita da Gray nel 2018 alla Conference on Human Factors in Computing Systems. Egli ha ridefinito la categorizzazione delineata da Brignull partendo da un insieme di artefatti raccolti da blog, siti web e social media, rendendola più nitida e più generale. Gray ha proposto 5 categorie di dark pattern: Nagging, Obstruction, Sneaking, Interface Intereferences, Aesthetic Manipulation. La tassonomia realizzata da Gray si basa su quella originariamente creata da Brignull nel 2010, estendendola, ed adattando il significato di alcuni pattern, tenendo conto anche del target di utenti a cui è rivolto
Naggingexpand_more
Obstructionexpand_more
Sneakingexpand_more
Interface Interferencesexpand_more
Aesthetic Manipulationexpand_more
Forced Actionexpand_more
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